Il Team Secondo dal 1925 corre, sgasa e derapa con passione e professionalità.
Il Team Secondo in Regione è una delle massime espressioni del supermotard, con i suoi piloti disupermotard in continua crescita tecnica e tattica impegnati nelle gare in salita supermotard, nel campionato italiano supermotard articolato in sei tappe.
Il supermotard è quella disciplina motociclistica che aggrega forza e agilità, il termine supermotard si riferisce ad un particolare tipo di moto e competizione.
L'etimologia di supermotard deriva dalla parola Motard, una parola francese di argot, entrata ormai nel parlare comune significa genericamente motociclista, ma indica quel tipo di motociclista che va in motocicletta su strada con qualsiasi tempo, spesso in gruppo, e che non disdegna il bricolage sulla sua moto. Un appassionato vero, insomma.
Per il Team Secondo il supermotard è sportività ed essenzialità, in un mix che raccoglie il meglio delle categorie sportive e delle supermoto da competizione.
Il Team Secondo si è presentato al campionato italiano supermotard motivato e competitivo perché le gare di supermotard richiedono prestazioni e tempi sempre costanti e la concorrenza nel supermotard è sempre livellata verso l'alto. I piloti supermotard per il Team Secondo come Giuliano Covezzi e Nicola Stefani saranno impegnati nel campionato italiano supermotard e nel campionato italiano salita supermotard. Le gare in salita supermotard richiedono concentrazione e prestazioni al limite, sempre aggressivi ad ogni curva, ad ogni staccata l'occhio guarda oltre, la supermotard non ha respiro, il pilota supermotard è un tutt'uno con il mezzo.
I piloti supermotard Giuliano Covezzi, Nicola Stefani, Poliziani Massimiliano e Alessandro Mancuso del Team Secondo grazie al lavoro del team, alla chiamata di esperti del settore, e alla passione unita alla professionalità, hanno come obbiettivo stagionale la partecipazione al Campionato italiano velocita in salita supermotard, al Campionato Regionale supermotard, e alla mitica corsa statunitense in Colorado, la Pike's Peak International Hill Climb, la mitica "The Race to the Clouds" che ogni anno a luglio in Colorado raccoglie supermotard e qualsiasi amante dei motori.
Il Team Secondo in Colorado, alla Pike's Peak International Hill Climb, Covezzi Stefani, Poliziani, Mancuso, i piloti supermotard del Team Secondo alla mitica gara in salita sulle montagne del Colorado.
Una gara unica al mondo a cui un team unico come il Team Secondo e i suoi piloti supermotard vogliono partecipare e ben figurare.
Una competizione antica ed epica, giunta all'86ª edizione, che vede al via ogni genere di mezzi: auto da rally, fuoristrada e 4×4 con potenze che sfiorano i 1.000 cavalli, camion da quasi 3.000 cavalli! Anche le moto sono ammesse e le supermotard che hanno visto trionfare l'Aprillia con il trionfo del supermotard Durelle e dell'Aprilia, successo reso ancor più straordinario dal dato cronometrico: con 11 minuti, 42 secondi e 9 decimi lo statunitense ha realizzato il miglior tempo tra tutte le classi moto, infliggendo oltre 23 secondi di distacco alla vincitrice della categoria fino a 1200 cc.
Il Team Secondo in Colorado sogna, ma i sogni e la passione danno frutti straordinari...
Le supermotard nascono in Francia negli anni 80 dalla passione e dalla creatività di alcuni motociclisti che intuirono le potenzialità di queste moto e diedero vita alle prime supermotard artigianali.
Nel giro di pochi anni nacque una vera e propria moda arrivata anche in Italia.
Il supermotard nelle sue gare in salita, e non, unisce agilità, semplicità, versatilità.
Perchè grazie alla loro facilità di giuda (almeno fino a certe velocità), questi veicoli sono in grado di regalare grandi emozioni non solo ai più smaliziati motard, ma anche ai piloti meno esperti.
Team Secondo e supermotard significa "divertimento", il termine che più definisce la guida supermotard è senza dubbio "FUN".
Il supermotard è bello proprio perché lascia la massima libertà di "espressione".
Ogni motard ha il proprio stile di guida, chi cavalca la supermotard solo di traverso e chi invece affronta le gare supermotard con uno stile più accademico.
In linea di massima, la guida di traverso è adottata da coloro che possono vantare una certa esperienza fuoristradistica e che sono già avvezzi ai fondi irregolari e scivolosi. Chi viene dalla pista è portato invece ad assumere uno stile di guida più pulito.
In linea di massima si tratta di arrivare forte in curva, "attaccarsi" al freno anteriore della supermotard e iniziare a far sbandare il retrotreno, così da trovarsi con la moto già in direzione in uscita di curva. A quel punto si riapre il gas e si esce dalla curva sempre in derapata.
Facile no?
In origine le moto da Motard erano dei cross che montavano una gomma posteriore larga stradale. Questo genere di moto nasce come competizione motociclistica vera e propria (in America con il nome di Superbikers) diventando solo negli anni Novanta un genere di moto a sè stante e destinato alla produzione, diffondendosi poi molto rapidamente in tutto il mondo. Dagli albori di questo sport/tipologia di moto, molte cose sono cambiate, ora molte aziende produttrici di moto producono dei motard omologati per la circolazione stradale, dei veri e propri motard con vocazione stradale come l' Honda FMX 650 e addirittura dei motard con motori di grande cilindrata e impostazione Naked, come il Ducati Hypermotard, moto che comunque non hanno nessuna vocazione pistaiola e nulla in comune con i motard da gara che sono ancora in grande maggioranza delle moto da cross o da enduro riadattate. I motard da gara (o anche quelli omologati cosiddetti Race Replica, come la Honda CRF o meglio ancora la Aprilia SXV) sono delle moto da fuoristrada (Enduro o Motocross) con ruote, per misura e tipo di pneumatici, da pista (in maggioranza 17 pollici posteriore e 16,5 pollici anteriore) a differenza delle gomme più strette tassellate di enduro (21 pollici anteriore, 18 posteriore) e cross (21 pollici anteriore, 19 posteriore), quindi con un assetto meno carico sul posteriore, come pure il disco, la pinza e la pompa dei freni anteriore, la rapportatura di pignone e corone e la taratura e le dimensioni delle sospensioni anteriori e posteriori.
Le competizioni:
Nella stessa giornata di gara corrono 3 categorie di supermoto: categoria S1 con motore di cilindrata inferiore da 250 a 450cc 4 tempi, categoria S2 di cilindrata superiore a 450cc e fino a 700cc categoria S3, riservata a moto fino a 250cc a 4 e 2 tempi con piloti di età inferiore ai 25 anni.
Nel 1997 nasce il Campionato Europeo, massima competizione al mondo per questa specialità, fino alla nascita, nel 2002, del Campionato del Mondo, patrocinato dalla FIM (Federazione Motociclistica Internazionale). Nel 2004 è stato poi diviso in due categorie: S1,S2.
Gestiti dalla DBO esistono il Campionato Italiano Supermoto Categorie S1 e S2 e le nuove categorie S4 e S5 (per moto con gomme stradali) e campionati interregionali. Oltre a questi c'è la Coppa Italia organizzata dalla UISP.
La tecnica
Lo stile di guida del motard riprende molte tecniche che normalmente si vedono nel cross, quella più utilizzata dai piloti nelle curve strette è sicuramente il piede a terra. Questa particolare tecnica consente al pilota di avere un ulteriore appoggio, infatti il piede interno alla curva viene fatto strisciare a terra mentre la moto è inclinata, le parti dello stivale che si utilizzano sono: il tacco e la parte esterna della suola. Questa tecnica potrebbe essere paragonata alla saponetta utilizzata dai piloti della MotoGP.
Un altra tecnica molto utilizzata durante le competizioni di supermotard è la derapata che non è un bloccaggio totale della gomma posteriore ma il suo slittamento. La derapata si effettua forzando la staccata ed entrando in curva con una velocità superiore rispetto a quella ideale, sempre durante la staccata vanno scalate un numero di marce in relazione alla curva che si intende affrontare. Per eseguire una derapata corretta la frizione non deve essere rilasciata di colpo ma deve essere tenuta sul punto di stacco in modo tale che slitti e possa far girare la gomma posteriore ad una velocità inferiore rispetto a quella a cui si sta andando. In questo modo la gomma non viene bloccata dall'effetto del freno motore e gira in modo omogeneo. La derapata si applica a quel tipo di curve che normalmente avrebbero una velocità di percorrenza molto bassa.
Il tracciato
Tracciati europei:
Nel motard si corre su piste miste, ossia con parti in asfalto (circa il 70%) e parti di sterrato (circa il 30%). La maggior parte delle piste sono dei kartodromi con annessa una parte di sterrato, non mancano comunque degli esempi di piste, come quella di Castelletto di Branduzzo, progettate appositamente per le gare in moto e quindi adatte nello specifico anche al motard. La parte di sterrato, sebbene costituisca una parte minoritaria rispetto al percorso, è sempre al centro delle questioni tra i suoi detrattori e coloro che desiderano che rimanga. La parte sterrata infatti solitamente avvantaggia i piloti che arrivano dal cross, mentre i velocisti puri hanno molte difficoltà ad interpretare al meglio questa parte di percorso composta da salti e whoops, oltretutto questa parte di pista è sempre la più difficile da curare, gli organizzatori devono infatti preoccuparsi sempre che non sia ne troppo bagnata ne tantomeno troppo polverosa, dal momento che dei motard non possono contare nel fuoristrada sulla trazione e il controllo di una moto con gli pneumatici tassellati.
Nel mondiale 2007 nel GP di Pleven, in Bulgaria, è stata introdotta una nuova parte di tracciato, tanto curiosa quanto tecnicamente interessante: la Sky section.
La "Sky section" consiste in una parte del tracciato con salti, whoops e curve paraboliche esattamente come quelli del cross, solamente che qui sono asfaltati; in pratica con questa soluzione si accontentano tutti, i crossisti hanno ancora la loro parte dove possono esprilmere la loro tecnica, i "velocisti" hanno ottenuto che questa parte sia in asfalto, quindi con la stessa aderenza della parte normale asfaltata. Attualmente con il termine "Sky Section" si allude a un qualsiasi tratto sterrato di una pista da supermotard. Dalla stagione 2006 è imposto il monogomma Dunlop, da molti inizialmente criticato ma che senza dubbio garantisce una maggiore parità in gara. Dal 1987 si disputano a Mettet (Belgio) i Superbikers, gara su circuito cittadino in cui si affrontano su invito i migliori piloti di Supermoto, Motocross e Superbike. L'evento richiama ogni anno decine di migliaia di spettatori per un evento unico.
Tracciati statunitensi:
I tracciati statunitensi del Campionato AMA presentano leggere differenze rispetto ai tracciati europei. Infatti possiedono un tratto sterrato più esteso (40/50%) e piste più strette e ricche di curve lente.
Negli Stati Uniti si corre inoltre annualmente la manifestazione degli X-Games, che possiedono una gara di supermotard secca da 30 giri con pit-stop obbligatorio. A questa gara sono invitati i migliori piloti off road d'America e d'Europa (tra cui Jeff Ward, Travis Pastrana, Mark Burkhart, Eddy Seel, Ivan Lazzarini, Chad Reed o Jeremy McGrath). Questa manifestazione può oggi essere considerata l'erede dei Superbikers degli anni Ottanta cancellati dal 1986.
Categorie:
Il Mondiale Supermoto è costituito da due categorie principali, S1 e S2. Dal 2008 (solo per il Campionato Italiano) sono state introdotte due nuove categorie, la S4 e la S5, che sostituiscono la vecchia Coppa Italia FMI. Queste categorie nuove sono equivalenti ad S1 e S2, si differenziona unicamente per l'obbligo di utilizzare un cerchio anteriore da 17 pollici invece che da 16.5 pollici e una gomma obbligatoria prodotta esclusivamente dalla Dunlop. La competizione è a livello nazionale. Nel motard le cilindrate sono medio-alte, superiori ai 450cc (riferito ai 4t) a differenza del motocross, dove l'erogazione dei 450 4t comincia a create discussioni riguardo ad un abbassamento di cilindrata a 350cc o addirittura ad un ritorno (o meglio rinascita) dei 2t. Le classi sono così costituite:
FIM Supermoto
S1: 175-250 2t e 250-450 4t; classe regina, comparabile alla MX1 e alla E2 (fino al 2006 denominata S2);
S2: 475-750 2t e 4t; comparabile alla MX3 e alla E3 (fino al 2006 denominata S1);
S3: 250 4t; junior da 15 a 25 anni, di valenza europea, comparabile alla EJ;
UEM Open: 250-750 2t e 4t; di valenza europea.
AMA Supermoto
Supermoto: 175-250 2t e 250-450 4t; classe regina, comparabile alla S1, alla MX1 e alla E2;
Unlimited: fino a 750 2t e 4t; comparabile alla S2, alla MX3 e alla E3;
Lites: 250 4t; comparabile alla MX2 e alla E1.
L'attività Supermoto 2009 prevede 4 categorie, con le seguenti caratteristiche:
- S1, S2. Sono ammessi i piloti con Licenza Elite. Possono partecipare piloti con Licenza di Paesi aderenti alla UEM. Sono previste 6 prove, articolate su 12 gare.
- S4, S5. Sono ammesse le Licenze Supermoto Elite, Fuoristrada Under-Over 21. Sono esclusi i piloti classificati nelle prime 15 posizioni dei Campionati Italiani S1 e S2 dell'anno precedente. Sono previste 6 prove, articolate su 12 gare.
Pneumatici.
Il numero di pneumatici utilizzabili in ogni gara è limitato (come in precedenza) a: n. 6 pneumatici per S1/S2; n. 2 per S4/S5. I motocicli delle categorie S4/S5 potranno utilizzare esclusivamente pneumatici di uso stradale. I partecipanti agli Internazionali potranno utilizzare due pneumatici nuovi, purchè rispondenti ai requisiti di conformità.
Durante le prove ufficiali del sabato non è obbligatorio l'uso degli stickers sugli pneumatici.
Campionato Italiano Supermoto
Gare. In ogni prova di Campionato: le categorie S1/S2 disputano due gare, con durata 15' + 2 giri; le categorie S4/S5 disputano due gare, con durata 10' + 2 giri.
Classifiche. La classifica finale tiene conto di tutti i risultati acquisiti in tutte le gare disputate. Campione Italiano viene nominato il pilota in possesso di passaporto italiano che ha totalizzato il maggior numero di punti al termine del Campionato.
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